La prima misura di prevenzione consisteva nella sospensione dei viaggi, che in breve tempo doveva essere mitigata perché determinava una paralisi letale della vita e del commercio. Così i viaggi erano necessariamente condizionati dal filtro dei posti sanitari, delle Deputazione di Salute, dei Cordoni Sanitari, delle quarantene ai confini. I governi affrontavano una lotta impari contro un male che, quando un viaggiatore era osservato in transito ai confini o al suo arrivo a destinazione, poteva essere solo in incubazione.
Un criterio di prevenzione largamente diffuso era legato alla considerazione che, se un viaggiatore partiva da un luogo assolutamente indenne, aveva ben poche probabilità di essere affetto da un male contagioso. Il viaggiatore quindi doveva munirsi della “Fede di Sanità” che non attestava, come si potrebbe credere, che egli, il latore, era in buona salute, ma che non c’era notizia di male contagioso nel paese nel quale il documento era stato compilato. Il documento, in definitiva, attestava lo stato di salute della località di partenza.
Pur non essendo i termini codificati, in genere si chiama “Fede di Sanità” il documento rilasciato a uomini, merci o animali per i viaggi di terra e “Patente di Sanità” quello rilasciato alle imbarcazioni e comunque a chi viaggiava per mare.